mercoledì 11 maggio 2011

PER UN ESTRANEO.

Ho comprato un libro per il compleanno di un'amica. Il libro l'ho acquistato domenica alla Fiera di Torino, stasera sarà regalato. Pochi minuti fa, beh, ho ceduto al diavoletto sulla spalla sinistra e l'ho sfogliato "Che sarà mai in fondo sfogliare un libro prima di regalarlo?"
Beh, leggendo una pagina a caso (è un libro di poesie) sono rimasto folgorato... come se, boh..., tra le righe fosse comparso un elfo millenario a dire "Hey Liuk!, se comprendi questa comprendi TUTTO" e poi, aprendochiudendoriaprendo gli occhi, puff!, fosse scomparso. In italiano (l'originale è in tedesco) recita all'incirca così

Capisco, sai, il tuo bestemmiare;
ma il mondo non cambia, niente da fare,
l'odio tuo non lo modifica di un pelo
gli uomini sono una schiatta intollerabile.
Ma tu, dimmi, sei forse meno esecrabile?
Proverei con l'amore a sciogliere il tuo gelo.


Non so, fa quasi male a leggerla, credo che sia il gesto più estremo in assoluto il voler mettere in atto quell'ultima riga: a uno sconosciuto poi!
Io non so cosa provano gli aspiranti rocker quando ascoltano i vecchi brani hard rock - quelli perfetti come Since I've been lovin' you dei Led Zeppelin, Bohemian Rapsody dei Queen, For those about to rock degli AcDc e, fortunatamente, molti altri--, forse in fondo al cuore sono invidiosi perché l'egocentrismo di chi suona li porta a pensare che "Cazzo!, quel pezzo dovevo scriverlo io!".
Però so che leggere più volte questa poesia mi provoca (e provocherà) sicuramente anche una punta di invidia, mi fa sentire arido nei suoi confronti...
Ieri pomeriggio ho avuto una discussione con una persona sfuggente a proposito della non evoluzione umana nel corso del tempo, lì per lì non sapevo come smontare le sue tesi (mi diverte stuzzicarla) e mi aveva quasi convinto del nostro perpetuo ripetersi degli errori, una vita dopo l'altra, e della nostra non ricerca di risposte verso le Domande che ci porterebbero a una sorta di evoluzione (da dove veniamo? chi siamo? perché siamo... e altri punti interrogativi che solitamente vengono fuori dal tepore della signorina charas per poi essere dimenticati al mattino seguente).
Mi è venuto in mente anche questo leggendo quella poesia, non so ancora bene perché ma ho sentito il bisogno di scrivere di getto per non dimenticarmi del momento attuale.
Ora so che almeno qualcuno si è evoluto, innalzato a un livello più alto, in un giorno del 1902 chissà dove, forse in camera sua con la finestra aperta sull'universo che passeggia aspettando l'ora del the.
Quell'uomo è Hermann Hesse.
Io devo, fin da ora, impegnarmi per diventare almeno comparabile a lui nel corso della mia vita - non come scrittore, quella è una guerra persa, ma come essere umano munito di coscienza.

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