domenica 9 febbraio 2014

SULLA PSICHEDELIA.

(Ri-flessioni approssimative e frasi slegate sulla psichedelia in attesa che termini il download di Inside Llewyn Davis, fuori c'è vento la gatta gratta sulle lenzuola ed è finita la schiuma da barba.)



E sono uno straniero infelice

contento di scappare per le strade del Messico -

I miei amici sono morti su di me, le mie

amanti svanite, le puttane bandite,

il mio letto sbattuto e sollevato dal

terremoto -
(J.Kerouac)






La Redazione di Studio Aperto, quando commenta una qualche tragedia avvenuta durante un rave, non manca di ricordare che "i giovani si arrendono alla droga per poter sopportare ore di musica"; tralasciando la tristezza del programma in questione, la sintesi fa pensare a quanto il rapporto tra musica e droga si sia ribaltato col tempo.
Di fatto, comprendere alcuni generi musicali estrapolandone la componente chimica risulterebbe insipido come farsi raccontare quadri di Picasso da professori strabici.
Inutile girarci attorno: qualunque tipo di musica deve, al tipo di droga appropriata,
ispirazione
ritmo
vestiti
stile di vita.
Ci sarà pure un motivo se Bob Marley non è morto iniettandosi eroina, in fondo.
Seguendo il principio artistico del "Se stai bene, non crei" l'uomo trova nella droga un tempo più o meno ragionevole di libertà interiore. Prima e dopo l'assunzione, il musicista tende a comporre testi e melodie, rendendo indirettamente la droga madre e regina della scala pentatonica.
La psichedelia fu l'unico genere musicale che sconvolse gli equilibri utilizzando tutti e cinque i sensi: in quel momento storico non si trovarono solo musicisti più o meno illuminati ma, come nel caso di Lou Reed nei Velvet Underground, non scrivevo dell'eroina, scrivevo nell'eroina.
I testi psichedelici, oltre a essere trattati di ricerche sull'io (cosa che non avvenne in altri generi musicali) sono quindi trattati non sulla droga ma scritti direttamente per mano dell'acido lisergico.
Ma se per il musicista le sostanze psicotrope fanno parte di un percorso ascetico, la musica non solo ne assume la valenza (Musica=Droga) ma oltre a essere la cura ne diviene anche la malattia: sì, la musica è una malattia, tanto che nelle biografie di band conosciute una delle prime informazioni è "Gruppo INFLUENZATO da".
In linea di massima, con la musica psichedelica si inizia a diffidare degli artisti che nemmanco conoscono il termine ganja.
Per comprenderne la rivoluzione culturale bisognava quindi trovarcisi immersi o quantomeno averne saggiato pro e contro: affrontare testi come Lucy in the Sky with Diamonds senza strapparsi le unghie grattandone la superficie risulterebbe soddisfacente quanto mangiare kiwi non sbucciati.


Walt Disney, nel riprodurre un mondo di zii e nipoti, mostrò tramite topi e papere la distanza che intercorreva tra un genere musicale e l'altro.
Perché fiorisca un genere musicale occorrono due fattori:
1 Instabilità politica
2 Perdità di appartenenza verso il genere musicale predominante
(In quest'ultimo caso la ribellione psichedelica si manifestò attraverso l'Edificare è abbattere di Arthur Rimbaud, uno dei maggiori poeti non beat che influenzarono il movimento.)
A metà degli anni 60, negli Stati Uniti il folk la faceva da padrone (Tim Buckley, Crosby Still & Nash – ancora privi di Neil Young -, i Traffic, solo per fare tre nomi) pur iniziando a perdere le simpatie di una nuova generazione, impegnata nella ricerca di un qualcos'altro per esprimere i loro pensieri. Integrazione razziale, marce pacifiste contro la guerra in Vietnam, un'insieme di ribellioni che centrifugarono la visione di canzone come semplice marea, inondandola di concetti filosofici rivolti verso un ammmore che è uno ed è tutto.
Ribellione, dunque.
E dove c'è ribellione solitamente c'è violenza, rappresentata platonicamente con l'introduzione di feedback e suoni noise fino all'apoteosi dello stupro di Jimy Hendrix all'inno nazionale.


Dal punto di vista musicale, gli artisti sentivano la necessità di nuovi suoni, di un qualcosa che li portasse a esprimersi in un livello più profondo. Senza riflettori, inizialmente.
Tant'è che gli albori della psichedelia si ritrovano in quelle che i posteri hanno denominato garage band.
Il buio di un garage come contrapposizione all'accordatura aperta di Crosby.
Il porsi domande in contrapposizione al credo dei marines "Io voglio servire il mio Paese"
La poesia beat, musica sincopata in times new roman.
La non violenza.
Lo yoga, non il passo del giaguaro.
I colori accesi del caleidoscopio sparati addosso al grigiume della società.
E ancora: l'utilizzo di strumenti non abituali al rock. I 13th Floor Elevators riprodussero il suono dei colli di bottiglia (cosa che inconsapevolmente perpetua l'ubriaco in pizzeria, per dire.)


L'utilizzo del Theremin


e del sitar (presenza fissa nei Beatles del dopoIndia).


Nuovi effetti, anche: il delay, il reverse (cioè la riproduzione inversa di parti registrate in precedenza: il tanto caro messaggio satanico subliminale che nelle varie generazioni ha riempito la bocca ai bigotti)


I discografici capirono ben presto la potenzialità del nuovo filone e cavalcando il periodo dell'oro musicale riuscirono nel compromesso storico, dove le band sfornavano hit da classifica per giustificare le loro sperimentazioni.



Perché sperimentare è il verbo su cui si fonde tutta la struttura. La dilatazione del tempo, alla ricerca di verità sprofondate sotto il fango delle proprie insicurezze.
Due accordi ripetuti all'infinito, suoni adatti a sparare l'anima in un tunnel diretto verso l'AltroQuando – Camera. Cuffie. Notte. Whole Lotta Love a tutto volume. Occhi chiusi. Welcome to Plutone.
Da lì, l'esplosione psichedelica invase gli altri generi musicali come un virus (una cura)?
Il ride the snake blueseggiato in The end dai Doors – caro a Conrad in Cuore di Tenebra – il bello stile degli Iron Butterfly con In a gabba da vida,


il brano sperimentale dei Beatles Tomorrow never knows basato su un solo accordo, particolarità riproposta con la canzone mononota degli Elii.


Poi, l'apoteosi, il senso mancante: la psichedelia di fatto toccò la vista, eliminando la distanza tra immagine e sonorità. Andy Warhol e Storm Thorgerson furono due figure chiave; il primo perché tra le varie innovazioni coi Velvet Underground introdusse le luci stroboscopiche, l'altro per le copertine e la promozione dei dischi targati Pink Floyd.
Colori accesi, dunque.
Chi non ricorda con nostalgia i poster pischedelici ogni volta che guarda un anonimo rettangolo giallastro di TicketOne?


Woodstock rappresentò la resistenza dell'uomo di fronte all'ineluttabilità del proprio destino guerrafondaio.
Il rock&roll è una cosa talmente grande che la gente dovrebbe cominciare a morire per lui. Voi non capite: la musica ti restituiva il tuo stesso battito, e ti permetteva di sognare. Un’intera generazione che correva insieme a un basso Fender. La gente dovrebbe morire per la musica. Tanto si muore per qualsiasi altra cosa, perché non per la musica? Muori per lei. Non è carino? Non moriresti volentieri per qualcosa di carino? Forse sono io che dovrei morire. In fondo, tutti i grandi del blues sono morti. Ma la vita va meglio, oggi. Io non voglio morire. Giusto? (Lou Reed)

E segnò un momento di distinzione tra la psichedelia (l'inno americano di Hendrix è l'emblema) e ciò che sarebbe accaduto a breve. Il paradosso è che gli hippie erano in contrapposizione ai volontari marines pronti al Vietnam, salvo poi essere entrambi ghettizzati in un futuro prossimo da quella stessa società; in questo senso, rappresentazioni come Hair e Rambo non sono così differenti.
Il movimento psichedelico, dopo aver esaurito la carica iniziale (1966/69) ha lasciato che le spore germinassero altri generi/nipoti tutt'oggi validi, spostando la sperimentazione col tempo in una modalità inizialmente chiamata Progressive.



Se è vero che esiste un albero genealogico della musica, il ramo usato dalle scimmie/musicisti per le evoluzioni più improbabili è stato senza dubbio quelo psichedelico.
Di fronte alla musica siamo la bambina portoghese di Guccini che resta in piedi per affrontare l'oceano: ogni canzone è una bottiglia che lanciata da chissà dove potrebbe spiaggiarsi a pochi passi da noi, desiderosa di scoprire il messaggio all'interno. Che ne so, ascoltare Paranoid Android senza conoscere Bohemian Rhapsody è come mangiare patatine fritte con le posate.
Bussa al cielo e ascolta il suono!
La psichedelia è moda passeggera per chi non ricorda i sogni al risveglio, 
la psichedelia è realtà armonica per chi semplicemente, della discussione filosofico esistenziale del chi piscia più lontano, se ne frega.
Peace, Flowers & Love

scrivendo una poesia

& sentendomi assurdo

per questa attività senza sugo

sono andato alla finestra

& ho visto un mingherlino

cappelmatto barba di tarme

baffo alla Groucho

ghignante

mormorante

a se stesso

contemplava

le cartoline di auguri

alla finestra

della imprimerie

git-le-coeur

All'improvviso

con una rapida

calligrafia sul muro

ridendo di soppiatto

& scuotendo la vecchia testa

(bislacco solitario

vestito un po' da prete

topesco & nero) lui

ha scritto

& ho dovuto vedere

& sono corso sotto

& ho letto



STIAMO CERCANDO

RAGIONI RAZIONALI

PER CREDERE

NELL'ASSURDO 
(H.Norse)

1 commento:

  1. Comincio solo ora a capire un minimo come funziona qui...non ho energia per commentarti decentemente...Ciao Less

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