martedì 18 novembre 2014

ESTETICA ANESTETICA (dialoghi romani)



Passeggiando per Roma, il colosso che rappresenta il Danubio nella Fontana del Bernini si volta mi avverte che «Liuk!, quello che sai – ed è ben poco per fortuna – lo devi all'arte, metà di ciò che hai vissuto in modo parziale lo devi all'istruzione postuma, l'altra metà lo devi all'ottusità del credere di sapere. In futuro da buon fuorilegge farai esplodere tutto, ma questo è un altro discorso.»
Io faccio sì con la testa, non a voce che c'è gente e mi vergogno. Non ho capito granché ma credo abbia ragione, penso proseguendo la passeggiata verso Campo De' Fiori, s’è pure preso la briga di dirlo, boh.
I colossi, strana gente.
In effetti però se avessi scritto il primo romanzo dopo aver letto Madre Notte di Kurt Vonnegut, per dirne una, con quanta più facilità avrei scavato nell'animo di uno dei personaggi! O se avessi letto DeLillo prima del viaggio direzione States, insomma, le sfumature sarebbero state differenti. Hai ragione, colosso senza nome. Ma pazienza. Continuo a camminare, svolto l'angolo evitando l'ennesimo venditore di asticelle per innalzare un iPhone che non possiedo e una voce rauca dal troppo fumo, che scopro appartenere alla statua di Giordano Bruno, gracchia «Non ti preoccupare oltremodo, ragazzo!, di tutti questi se che ora ti stanno riempiendo la testa. Il se è una puttana, così come prima e dopo altro non sono che una corda tesa da tusaichi col solo intento di far inciampare il presente. Farlo inciampare e dall'alto canzonarlo col Te l'avevo detto!”
Uff, che impresa passeggiare per Roma, tutta questa storia che parla parla parla parla... 


Alzo lo sguardo verso la statua, sbatto le palpebre veloce due volte sperando colga il mio “Hai ragione Giorda', ma che ce posso fa'?” mentre cerco una Chiesa per rifugiarmi con l'urgenza dell'appestato.
Tutto ciò che siamo si riduce all'arte, continua a ripetermi in loop la capitale, che tu lo voglia o meno. Musica Dipinti Libri RepertiStorici Film Sculture SconfitteEpiche Ricordi e Sudore di qualcuno vivente o vissuto per me eppure ignorando me, per te eppure ignorando te. E buona parte dell'arte che incontri durante la vita è terribile.


«Anche l'amore lo è», aggiunge un San Matteo dalla tela di Caravaggio, all'angolo della Chiesa di San Luigi. «Ami una persona e non pensi a come sia diventata ciò che vedi, alla sua formazione, poi piano piano scopri che il plagio abita in lei come un cancro, un parassita che tenta di spurgarsi. Leitmotiv scopiazzati da un film, un atteggiamento che ricorda il suo cantautore preferito, una camminata particolare, una città, un gesto o una esclamazione ‘a mò di’. Ogni persona che ami è l’inconsapevole dottor Frankenstein di se stessa, mio caro!»
Al Santo non rispondo, mi verrebbe da chiedergli “E tu che ne sai di Frankenstein” ma è imbarazzante, inoltre la luce a tempo posta a lato del quadro si è spenta e non ho i 50 cents da inserire; sfuggo al sermone e mi confondo tra le ombre verso l'uscita. Niente da fare però, arrivo lanciato all'ingresso ma qualcuno la monetina l'ha inserita e il Santo riesce a individuarmi.
«Smettila di pensare a come riempir di vesciche la pelle del mondo con le parole!», lo sento urlare.
Mi giro e ho come l'impressione che sia lì lì per scendere dalla cornice, al solito mi guardo intorno fingendo indifferenza, simulo sorpresa nello scoprire una scarpa slacciata anche se così non è. Tra l’altro la frase delle vesciche mi ha pure colpito.
«Stringi la mano di chi ti sta accanto, stupido! E ogni tanto lasciati andare alla vita, balla, balla, balla come se nessuno ti stesse guardando!»
Uff, 'sti santi bidimensionali sempre pronti a dare consigli...
Poggio la mano sulla bocca com'è di moda agli allenatori e rispondo che «Vabbene Matthew, farò il possibile, giurin giurello.»
Esco dalla Chiesa sorridendo a chi ho di fronte, in testa mi si sta ingrossando una matrioska a forma di punto interrogativo che ingloba la domanda 'Cos'è la felicità' ma questa volta decido di desistere per davvero, mi godo la passeggiata.
E poi dietro l'angolo c'è la caffetteria Sant'Eustachio - dicono che fanno pure la cremina! - che sia questa la felicità?

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